Il team di Agrisicilia

Conoscete le Olivette di Sant’Agata e le minnuzze? Entrambi sono i dolci più tipici per celebrare la festa della patrona di Catania, che si realizzano come da tradizione daln 3 al 5 Febbraio in occasione della festa che si svolge nella nostra città siciliana.

Le Olivette

Le olivette di Sant’Agata sono dei semplicissimi dolcetti dalla facile preparazione e dal grande effetto. Preparati con farina di mandorle e zucchero, dalla forma ovale e dal colore verde, questi dolci richiamano l’aspetto delle olive, in quanto la storia di questo tipico dolce, racconta che Sant’Agata nel tragitto verso Catania, si fermò per allacciarsi un sandalo, e nel punto in cui tocco il suolo, iniziò a crescere un albero di ulivo ricco di olive, dietro il quale potè nascondersi e cibarsi dei frutti.

Le Minnuzze

Le “minne di Sant’Agata” sono dolci tradizionali della festa di Sant’Agata a Catania, Sicilia. Questi dolci prendono il nome dai seni di Sant’Agata, patrona della città, che furono martirizzati durante il suo supplizio. La leggenda narra che Sant’Agata, vergine e martire cristiana, subì atroci torture, tra cui l’amputazione dei seni, per difendere la sua castità e la sua fede. In onore di questo sacrificio, i pasticceri catanesi crearono queste prelibatezze, che sono diventate un simbolo della festa e della devozione a Sant’Agata.

Minuzze Di Sant'Agata

Il Torrone

Preparato con ingredienti semplici ma genuini, come miele locale e mandorle tostate, il torrone  incarna la ricca tradizione culinaria siciliana. La sua consistenza croccante e il gusto dolce e avvolgente lo rendono una prelibatezza amata da generazioni di catanesi.

Durante la festa di Sant’Agata, che si svolge annualmente dal 3 al 6 febbraio, i bancarellisti e i pasticceri locali adornano le strade di Catania con le loro bancarelle ricche di torrone e altri dolci tipici. I visitatori e i residenti si concedono con gioia queste delizie mentre partecipano alle processioni e alle celebrazioni religiose in onore della santa.

 

La storia di Sant’Agata, patrona di Catania

Sant’Agata, protettrice della città di Catania, fu martirizzata intorno alla metà del III secolo per volere di Quinziano, proconsole romano, che se ne invaghì, e in forza dell’editto di persecuzione dell’imperatore Decio, la accusò di vilipendio della religione di Stato.
I tentativi di seduzione da parte del proconsole non ebbero alcun risultato e l’uomo, furioso, imbastì un processo contro di lei. Interrogata e torturata Agata era inamovibile nella sua fede e devozione. Per questo Quinziano, al colmo del furore, le fece anche strappare i seni con enormi tenaglie. La giovane, dopo una visione, fu guarita. Fu ordinato allora che venisse bruciata, ma un forte terremoto evitò l’esecuzione. Il proconsole fece togliere Agata dalla brace e la fece riportare agonizzante in cella, dove morì qualche ora dopo. Il suo corpo venne imbalsamato e avvolto in un velo rosso che, si racconta, fermò più volte la lava che minacciava di distruggere Catania. Per questo la martire fu proclamata santa protettrice della ci

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